19 nov 2020 – Una black comedy graffiante e cinica, nel solco della migliore tradizione italiana. Claudio Amendola racconta il suo nuovo film, il terzo da regista. Un set in sicurezza nel rispetto delle regole anti-Covid per aiutare il cinema e i suoi lavoratori, a ripartire.
I set sono ripartiti naturalmente osservando scrupolosamente le regole anti-covid nel rispetto della salute e della sicurezza di tutti i lavoratori. A Cinecittà a Roma si lavora senza sosta nello “Studio 4”: mascherine, tamponi rapidi e distanziamento non tolgono entusiasmo al lavoro di Claudio Amendola e di tutto il suo staff. Quella che sta nascendo sarà una commedia corale, la sua terza da regista, e sarà un’opera in piena tradizione italiana: cinica e graffiante al punto giusto.
Per Amendola è un grande motivo di orgoglio sia essere ritornato a Cinecittà dove la sua carriera ebbe inizio 40 anni fa che ovviamente poter mettere in scena un lavoro a cui pensa da molto tempo. Il titolo è già di per sé una scommessa, come racconta lo stesso regista: “Fare un film che si chiama “I Cassamortari” in questo momento storico è un azzardo. Ci tengo però a dire che abbiamo un grandissimo rispetto per la morte, molto meno per i vivi!. Sono proprio loro appunto, i vivi, cattivi e scorretti, quelli che mi spaventano di più”, conclude ridendo. Molti i protagonisti, tra cui Massimo Ghini, Gian Marco Tognazzi, Sonia Bergamasco e Lucia Ocone, anche se, assicura Amendola, le sorprese nel cast non sono finite. Seguiremo le vicende di questa famiglia che da anni specula sui funerali , “persone orribili, dice Claudio, ma che poi grazie a tanto sentimento faranno un percorso di riscatto”. Del resto ad Amendola, cresciuto nel solco della commedia italiana, da sempre piacciono non solo le sfide ma anche quelle risate che nascono dal saper dissacrare con intelligenza e gusto: non a caso tra i suoi registi preferiti troviamo Mel Brooks. Preso di mira, in questa black comedy, anche l’uso smodato e sbagliato dei social “anche se io ho fatto presto, dice il regista, perché i social proprio non li uso ma riconosco che siano ormai una parte fondamentale della nostra vita. L’importante è usarli bene”. In conclusione la gioia che il cinema sia ripartito: “E’ stato un momento molto duro per il nostro settore così come per tutti gli altri settori in Italia.
Siamo profondamente grati per il fatto di essere qui a lavorare e consapevoli che la salute di ognuno sia fondamentale per lo svolgimento in sicurezza del set. Sono tutti molto seri e scrupolosi, questo è un grande esempio di responsabilità”.
L’appuntamento a questo punto per Claudio Amendola non può essere che al cinema, a sale riaperte.
fonte: www.tg24.sky.it