CHOPPED, PARTE LA NUOVA SFIDA FOOD IN TV
Ingredienti assurdi con i quali cucinare, una sfida veloce con un vincitore a puntata. Gianmarco Tognazzi come conduttore e tre giudici non spietati ma divertenti. Su FoodNetwork dall’11 settembre arriva Chopped
La prima cosa che ci piace? Vedere le facce dei concorrenti quando aprono il cestino con gli ingredienti e trovarci dentro «cose» che noi umani non abbiamo mai visto. E sicuramente mai pensato di mangiare. Abalone, medusa, il durian, il frutto «puzzolente» orientale, o anche – semplicemente – l’acqua di mare. E ancora fichi caramellati e uova di lumaca, per fare un primo. Zucchero filato o pop corn per il secondo, senape per il dolce.
Ma è proprio questo il bello di Chopped, la nuova sfida in cucina che parte su Food Network, Canale 33 del digitale terrestre, ovvero il nuovo canale dedicato 24 ore su 24 al cibo, dalle ricette ai viaggi gastronomici.
COME FUNZIONA
Quattro sfidanti e un vincitore per ogni puntata, ognuna di un’ora, e ognuna divisa in tre round per eliminare tre concorrenti ed eleggerne uno. In tutto 10 puntate con l’eventuale possibilità di uno «sfidone finale». I partecipanti? Tutti chef professionisti, da chi ha un food truck a chi ha il ristorante, personal chef o food blogger, che saranno chiamati a realizzare in velocità tre piatti: un primo in 30 minuti, un secondo in 20, un dolce sempre in 20 minuti.
Ma la difficoltà non è solo la velocità, anzi. Il difficile è fare qualcosa di sensato con ingredienti assurdi. È come fare una gara di nuoto con un salvagente, insomma: partire con i mezzi peggiori e riuscire.
COSA NE PENSANO I GUIDICI
Conduttore e giuria sono fiduciosi. Gianmarco Tognazzi tiene le fila della sfida, e tre chef, diversi per stile e carattere, sono chiamati a provare e giudicare i piatti: Philippe Leveillé, chef bretone, elegante e tecnico; Misha Sukyas, lo chef Italo-armeno che ha girato per 12 anni il mondo nei migliori ristoranti (a Milano aprirà un suo ristorante a ottobre) è più istintivo e sperimentatore; Rosanna Marziale, grande interprete della cucina Mediterranea allo stellato Le Colonne Marziale, l’anima femminile, ma di fuoco, del programma.
A luglio siamo stati negli studi di registrazione per incontrare i giudici e scoprire il programma. Sono i giudici che scelgono i prodotti più assurdi, ma perché cucinare cose mai viste? A parte essere il fulcro del programma e il motivo del divertimento, sviluppa la creatività, perché sono proprio la verve creativa e la flessibilità le doti principali che devono avere i concorrenti. E poi, «perché non imparare a cucinare la medusa visto che cuciniamo il polipo? È solo un’abitudine» commenta Leviellé. «Noi li provochiamo e loro devono rimandare la palla con la stessa provocazione. A volte ci hanno stupito, e con un prodotto mai visto sono riuscire a fare un buon piatto».
A volte meno. Ma piatti orrendi ne sono usciti? «Immangiabili pochi. Da lavorarci sopra si. Perfetti pochi», commenta Misha «A dirti il vero, dei cestini che abbiamo dato, anche io a volte proprio sarei stato in difficoltà… Insomma, bisogna avere le palle per arrivare fino in fondo…».
PERCHÈ CI PIACERA’
Perché è veloce, perché è curioso e perché i concorrenti devono sapersela cavare. «È proprio così, qui per vincere ci vuole creatività, istinto e poche barriere. Anzi, di barriere proprio non bisogna averne», commenta Misha « Ed bello il nostro approccio con il concorrente: non sfruttiamo i casi umani». Dice Rossana: «Non siamo aggressivi. Siamo moderati e rispettosi. Ci vuole un po’ più di gentilezza e speriamo che questo sia un messaggio che arrivi anche alla gente». E poi, chi lo sa, potreste scoprire ingredienti nuovi da usare anche a casa. Per esempio, conoscete lo zebù?
Fonte: www.vanityfair.it